Una delle caratteristiche fondamentali del jazz è l’improvvisazione. I musicisti jazz non si limitano a suonare una partitura, ma creano in tempo reale, interpretando e variando melodie, armonie e ritmi. Questo rende ogni esecuzione unica. Spesso si parte da un tema (la “testa”) per poi sviluppare assoli improvvisati.
Il jazz utilizza accordi estesi (come settima, nona, undicesima, tredicesima), modulazioni e scale particolari (modali, blues, diminuita, ecc.), creando un linguaggio armonico molto sofisticato rispetto alla musica pop o rock.
Il jazz si basa su un senso del ritmo molto particolare chiamato swing, che crea un andamento flessibile e “dondolante”. Il batterista spesso accentua i tempi deboli e lavora in stretta connessione con il contrabbasso, creando un interplay continuo.
Il jazz è uno dei generi musicali più versatili. Dalla metà del XX secolo in poi ha assorbito elementi da altri stili:
Latin jazz (con influenze afro-cubane e brasiliane)
Jazz fusion (con rock e funk)
Free jazz (più astratto e privo di strutture fisse)
Nu-jazz e electro-jazz (con elettronica contemporanea)
Alcuni dei nomi più importanti nella storia del jazz:
Louis Armstrong – tra i padri del jazz, grande trombettista e cantante.
Duke Ellington – pianista e compositore, maestro delle big band.
Charlie Parker – genio del bebop al sax alto.
Miles Davis – innovatore costante, da Kind of Blue al jazz fusion.
John Coltrane – spirituale e sperimentale, figura centrale del jazz moderno.
Herbie Hancock, Chick Corea, Pat Metheny, Esperanza Spalding – rappresentanti delle fasi più recenti.