La batteria elettronica nasce negli anni ’70 come strumento innovativo per ampliare le possibilità ritmiche e timbriche rispetto alla batteria acustica tradizionale. I primi modelli, come la Simmons SDS-V (introdotta nel 1981), erano composti da pad a forma di pentagono che producevano suoni sintetici, molto usati nella musica pop e rock degli anni ’80. Con il progresso della tecnologia digitale, negli anni ’90 le batterie elettroniche sono diventate più realistiche e versatili, grazie a campionamenti di suoni acustici e a pad sensibili alla dinamica. Oggi sono strumenti completi, usati in studio, live e nell’insegnamento, apprezzati per la possibilità di suonare a volume ridotto e di personalizzare i suoni.